Regina Dei Castelli Di Carta by Stieg Larsson

Regina Dei Castelli Di Carta by Stieg Larsson

autore:Stieg Larsson
La lingua: ita
Format: mobi
Tags: Letto, Suspense, Political, Fiction
ISBN: 9788831707084
editore: Marsilio
pubblicato: 2009-01-01T23:00:00+00:00


Erika si rotolò sulla pancia e appoggiò la testa sulle mani. D’improvviso sorrise.

«Mikael, hai mai riflettuto sul fatto che noi due siamo matti da legare?»

«Perché?»

«Almeno per me è così. Ho una voglia insaziabile di te. Mi sembra di essere una ragazzina fuori di testa.»

«Aha.»

«E poi voglio tornare a casa e andare a letto con mio marito.»

Mikael rise.

«Conosco un bravo terapeuta» disse.

Lei gli pizzicò la pancia.

«Mikael, comincio a pensare che questa cosa dell’Smp sia stata un errore colossale.»

«Balle. Per te è una grandissima chance. Se qualcuno può riportare in vita quel cadavere, sei tu.»

«Sì, può darsi. Ma è proprio questo il problema. L’Smp mi sembra un cadavere. E poi ieri sera arrivi tu con quel bocconcino su Magnus Borgsjö. Non capisco cosa c’entro io.»

«Lascia che le cose si sistemino.»

«Va bene. Ma questa faccenda di Borgsjö non è piacevole. Non ho la più pallida idea di come gestirla.»

«Nemmeno io. Ma dobbiamo escogitare qualcosa.»

Erika tacque un momento.

«Mi manchi.»

Lui annuì e la guardò.

«Anche tu mi manchi» disse.

«Cosa ci vorrebbe per farti passare all’Smp come caposervizio dell’informazione?»

«Neanche morto. Non c’è già quel tale, come si chiama, Holm?»

«Sì. Ma è un idiota.»

«Su questo hai ragione.»

«Lo conosci?»

«Certo. A metà degli anni ottanta ho lavorato per tre mesi sotto di lui come sostituto. È un bastardo che semina zizzania. Inoltre…»

«Inoltre cosa?»

«Lascia stare. Non importa. Non voglio fare pettegolezzi.»

«Parla.»

«Una ragazza che si chiamava Ulla qualcosa, e che faceva anche lei una sostituzione, sosteneva che lui l’aveva molestata. Non so cosa ci fosse di vero in quella storia, ma i sindacati non mossero un dito e il contratto non le fu prolungato come invece sarebbe stato giusto.»

Erika guardò l’ora e sospirò, portò le gambe giù dal letto e sparì nella doccia. Mikael non si era ancora mosso quando lei tornò fuori asciugandosi e si rivestì.

«Io mi fermo ancora un momento» disse.

Lei lo baciò sulla guancia, agitò la mano in segno di saluto e sparì.



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